Danza Libera Teatrale

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teatro danza

lunedì 28 novembre 2011

"LA FESTA"


Tornavo da un viaggio in Brasile e precisamente, foresta amazzonica. In quel luogo così primordiale, durante la mia permanenza, ho scoperto cose che mai avrei immaginato.Ma spesso il popolo locale mi chiedeva : "com'è la musica tradizionale del tuo paese? Come ballate?". A tali quesiti rimasi spiazzata, io non sapevo nulla della mia terra, delle nostre origini, vivevo in una grande metropoli ed ero ignorante di tutto ciò. Compresi, invece, che loro sapevano tanto pur vivendo in un minuscolo paesino della foresta amazzonica. Al mio ritorno non ho potuto fare a meno di mettermi alla ricerca, in un viaggio infinito, tra un lembo di terra così piccolo, ma pregno di cultura e senso umano.Quel che è il nostro Sud. Scoprii la musica del Sud Italia, in una serata come tutte le altre nella capitale, la cosa mi incuriosì molto, ma compresi che non mi appagava, non soddisfava  la mia neonata voglia di ricerca. Allora mi misi in viaggio.Dovevo andare nei "luoghi" e si può star sicuri che non siamo noi a scegliere i luoghi, ma sono i luoghi a scegliere noi. Venni alla scoperta del luogo della "festa", quel mezzo per cui ci si ritrova, ci si aggrega per un unico fine, dove il culto diventa iniziativa collettiva. Pellegrinaggi e processioni dimensione di culto collettivo, che si sviluppano secondo un tempo ciclico che costituisce lo sfondo dell'organizzazione sociale della comunità. All'interno dell'evento festivo il sacro e il profano si incontrano, diventano aspetti di un'unica esperienza collettiva, dove suonare e ballare rientra nella forma di devozione, come parte importante dei significati del culto stesso. Afferma Bernard Lortat Jacob:
"La musica ha un ruolo importante nella festa,essa costituisce una presenza indispensabile. La prospettiva etnomusicologica ci invita naturalmente ad interrogarci su di una singolare omologia, forse non casuale: se la festa e la musica si riuniscono non è semplicemente perchè si assomigliano. Le feste sono tutta via caratterizzate da proprietà contraddittorie per cui non è facile fornire una definizione univoca, nè coglierne tutti gli aspetti. Esse hanno infatti, una funzione al tempo stesso conservatrice e trasformatrice. Sono il luogo di gesti ritualizzati, ancestrali, reiterati fedelmente ad ogni occasione o una stagione dopo l'altra. Dal nostro punto di vista sono un conservatorio, ovvero un luogo di pratiche musicali e di memorizzazione di queste pratiche. Da un lato esse permettono di tramandare delle tradizioni e costituiscono un campo d'osservazione privilegiato, ma dall'altro inducono una modificazione profonda dei comportamenti e degli atteggiamenti tramite la musica, il cui ascolto partecipe è accompagnato da un radicale cambiamento di stato".

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