Isadora Duncan rappresenta una delle madri della danza moderna americana ma grazie agli scritti che ci ha lasciato si rivela donna di scrittura, libera intellettuale e violentemente anticonvenzionale, ma anche madre tenera ed amante appassionata.
Nasce il 27 maggio del 1878 a San Francisco da madre irlandese e padre scozzese, visse una vita avventurosa e tragica.
Costretta da gravi ristrettezze economiche, abbandonata dal marito, la madre da lezioni di pianoforte, educando i figli alla più completa libertà ed indipendenza. Isadora Duncan cresce in un ambiente familiare impregnato di acuta sensibilità artistica influenzato dalle teorie sulla mimica di F. Delsarte (1811-71), ricevendo così una formazione improntata all'amore per la libertà e per la natura tipico dello spirito di frontiera americano.
Decisa a calcare il palcoscenico, rifiuta l'estetica del balletto accademico e dedica la sua vita ad elaborare una nuova, personale forma di danza classica, dove il termine classica è da intendere come ellenica, ispirata cioè all'antica Grecia. La danza di Isadora rivela i sentimenti più intimi dell'animo in modo istintivo ed autentico esprimendo uno stato naturale dell'uomo, tendere cioè verso la liberazione spirituale e corporea: l'eleuteron greco. La sua riforma fu drastica e completa: via il tutù, le scarpette di raso, la calzamaglia, tutto è finalizzato alla maggiore naturalezza e libertà del corpo, dei movimenti.
La danza era ora a piedi nudi, con semplici tuniche di velo
drappeggiato. Niente più elementi costrittivi ma il corpo vibra nell'aria come le onde del mare si increspano nel vento. In opposizione perciò al balletto tradizionale, giudicato da lei oppressivo della fisiologia, crea la "danza naturale" basata su pochi movimenti naturali, caratterizzata da gesti di trasparente simbolismo e ispirata ai bassorilievi ed alle pitture vascolari del British Museum. Il rifiuto di ogni accademismo furono fondamentali per la nascita della futura modern dance americana, mentre con il sostegno di musiche non nate per il balletto, come Beethoven, Gluck, Chopin ecc. anticipò una caratteristica fondamentale del moderno balletto sinfonico che, attorno al 1930, vedrà in Massive e, successivamente, in Balanchine, i loro geniali propugnatori. Nel 1884, col sostegno della sorella maggiore e della madre, che accompagna le lezioni al pianoforte al suono di Beethoven, Mozart e Schumann, le due sorelle acquistano presto grande popolarità ottenendo i primi guadagni grazie all’insegnamento della danza presso le case della buona borghesia di San Francisco.
Ma grazie all’intervento del padre che in un momento di temporanea fortuna decide di risollevare le sorti della famiglia facendo dono di alcune proprietà i fratelli, Raymond ed Augustin, riescono a mettere in piedi un teatrino mettendo in scena una tournée destinata a tutte le città della costa.
Nel 1895, Isadora Duncan, smaniosa di successo, decide di partire per Chicago con la madre. Vive giorni assai duri dove, per mantenersi, danza in ogni genere di locali.
Entra nella compagnia di Augustin Daly di New York, con cui compirà una tournèe di un anno. Presto viene raggiunta dalla famiglia, ma poco dopo Isadora lascerà Daly per riprendere l'insegnamento. Si dedica allo studio dei tragici greci e di Platone, compone coreografie sulle musiche di Ethelbert Nevin (Narciso, Ofelia, Le ninfe delle acque) che l'accompagna al pianoforte. Nel 1898 a causa di un incendio presso un albergo di New York dove la famiglia Duncan soggiornava, Isadora perde tutti i suoi averi, dunque, con straordinaria tenacia, convince i fratelli e la madre a trasferirsi a Londra. Dopo un periodo di totale miseria, grazie al mecenatismo della ricca signora Campbell, riesce ad inserirsi nei circoli mondani ed intellettuali della città. A Londra Isadora Duncan trascorre intere giornate nel British Museum nella contemplazione delle antiche opere di arte greca. Studia i miti greci, le posizioni e i movimenti delle figure dipinte e scolpite, si interessa all'influsso dell'arte greca sulla musica, la pittura, la danza..
Incontra Ellen Terry, la grande attrice che, da questo momento in poi, incarnerà il suo ideale artistico e femminile. Nel 1900 decide di trasferirsi a Parigi, passa molto tempo al Louvre; conosce A. Bourdelle, A. Rodin, prende corpo in lei l'utopia di un'umanità danzante libera dai condizionamenti sociali, l'idea della danza come spontanea oggettivazione dei sentimenti interiori in movimenti che si susseguono generandosi l'uno dall'altro come le onde del mare.
Nel 1903 parte per Budapest dove si esibisce trionfalmente per trenta sere. In Ungheria incontra il suo primo amore, l'attore Oskàr Beregi, ma il loro rapporto ha presto fine. Si immerge nello studio di Kant e di Schopenauer. In quegli anni durante un breve viaggio in Italia rimane profondamente colpita dalla "Primavera" di Botticelli. Nel 1904 parte col fratello per un lungo viaggio in Grecia e lì fonda la sua prima scuola. Al suo rientro a Berlino porterà con se le sue allieve. Nasce in questi anni la sua passione per Nietzsche.
Al 1905 risale il primo viaggio in Russia. A Pietroburgo assiste al funerale delle vittime della rivolta operaia e decide di consacrare la propria arte al servizio degli oppressi. Danza con successo a Mosca, Kiev, Pietroburgo al ritmo delle "Polacche" di Chopin, il coreografo M. FoKine ne rimarrà profondamente colpito. La convinzione profonda che la grande scuola imperiale di balletto si fondi sulla negazione di ogni spontaneità non ostacola il rapporto di ammirazione tra lei e le maggiori esponenti della tradizione classica russa come Anna Pavlova. A Mosca rimane affascinata da K. Stanislavskij e dal suo teatro. Di ritorno a Berlino incontra lo scenografo Gordon Craig , figlio del suo idolo Ellen Terry, Isadora vede nella sua arte la realizzazione ideale delle proprie idee teatrali, inizia con lui una relazione, pur tenendo fede al proposito di non sposarsi per non perdere la propria indipendenza, dalla relazione nascerà la primogenita Deirdre Nel 1906 parte per una tournèe in Danimarca. Trascorre l'Estate nel mare di Nordwyck in attesa che a settembre nasca Deirde. Al ritorno a Gunelwald allaccia stretti rapporti con Eleonora Duse, con lei e con Craig si trasferirà a Firenze.
Nel 1909 incontra a Parigi l'industriale ebreo Paris Singer, dal quale ebbe il secondo figlio Patrick, grazie al sostegno finanziario di Singer Isadora poté fondare qualche anno dopo un’altra scuola, sempre a Parigi, incontrerà Gabriele D'annunzio.
Nel 1913 di rientro da una tournée dalla Russia, l'automobile nella quale si trovavano i suoi due bambini precipita nella Senna, perderà entrambi i figli, Isadora Duncan tuttavia ritrova comunque la forza di ritornare alla vita ed alla danza. Vaga per l'Italia, incontra Rudolf V.Laban, ripone le sue speranze nella nascita di un terzo figlio che però muore subito dopo, trascorre un periodo di riposo a Viareggio ospite della Duse. Nel 1915 parte per New York; decisa a scuotere gli americani dalla loro indifferenza per le sorti della guerra. Danza la Marsigliese al Metropolitan avvolta da uno scialle rosso, ma delusa e amareggiata da un pubblico attento solo dei ritmi Jazz riparte per l'Italia. Nel 1917 è a Cuba e in giro per gli Stati Uniti dove si trovava all'annuncio della rivoluzione sovietica. Nello stesso anno riparte per Parigi dilaniata dai bombardamenti; Isadora di nuovo è priva di mezzi.
Nel 1921, dietro invito di Lenin, raggiunge Mosca dove riceve dal governo sovietico l'incarico di impiantarvi una scuola. Infiammata dalla passione rivoluzionaria, convita di poter realizzare a Mosca la danza del futuro per una umanità nuova, danza per le masse, insegna ai figli degli operai. Nel 1922 rompendo il giovane giuramento, sposa il poeta Sergèj Esènin, il matrimonio dura poco, al termine di una tournèe in America i due si separano.
Il legame con Esenin le procurò difficoltà enormi da parte delle autorità americane, sia per le simpatie filosovietiche dei coniugi sia per il comportamento del marito, alcolista e bisessuale, Esenin morirà suicida.
Dopo tre anni di lavoro Isadora è costretta ad interrompere l'attività della scuola poiché il regime le nega ulteriori sovvenzioni, riparte per Parigi. Nel 1927 danza al Mogador l'Ave Maria di Schubert.
Il 14 Settembre 1927 Isadora Dunchan muore a Nizza, strangolata da una lunga sciarpa che portava al collo impigliatasi nelle ruote della sua Bugatti: morte drammaticamente scenica, ultimo atto di una vita in prima fila vissuta "senza limiti".
Verrà pubblicato postumo il suo libro autobiografico "La mia vita". In esso Isadora racconta se stessa, le sue passioni, il suo genio, i legami creativi con gli ambienti intellettuali europei, i suoi amori: E.Craig, P.Singer, la sua amicizia con Rodin, D'annunzio ed Eleonora Duse, rapporti che si snodano, in bilico tra realtà e leggenda, sulla fitta trama di una vita vissuta in un viaggiare continuo, sino all'avventura nella Russia rivoluzionaria ed al suo ultimo, lacerante amore per S. Esenin.
Bellissimo! Ma la Bugatti non era sua, bensì di un amico...
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